CD n.5 ANTONIO DI JORIO: LA MUSICA
SACRA. Atri, 2003.
Nel quadro dell’attività avviata nel
1996 finalizzata alla scoperta e al recupero delle opere di Antonio
Di Jorio (1890-1981), due delle cinque messe e l’Ave Maria,
mai date alle stampe, sono presentate oggi su cd, a sessant’anni
dalla loro composizione, dall’Archivio Di Jorio e dalla Schola
Cantorum “Aristotele Pacini” di Atri, coro polifonico maschile non
nuovo ad operazioni del genere.
Questo è il quinto cd dell’Archivio Di Jorio, che vede la luce dopo
quelli dedicati alle canzoni italiane e napoletane, alle romanze,
alla musica da camera e a quella sinfonica.
Entrambe in latino, secondo la formula del Kyriale, le messe
del presente disco evidenziano apertamente aspetti stilistici della
tradizione musicale sacra del primo Novecento (quella del Perosi
soprattutto) e una chiara aderenza ai contenuti del Motu proprio
del 1903 del Pontefice Pio X, che sancì il ripristino della modalità
gregoriana e di una scrittura più spirituale che artistica in senso
lato. “Tanto una composizione per chiesa è più sacra e liturgica,
quanto più nell’andamento, nell’ispirazione e nel sapore si accosti
alla melodia gregoriana: e tanto è meno degna del tempio, quanto più
da quel supremo modello si riconosce difforme”.
Di Jorio, infatti, nell’agile stesura delle varie parti della messa
ordinaria porta quella sua alta consapevolezza dell’arte –
confermata peraltro in tutta la sua opera – qui tradotta in accenti
di linearità melodica e vaghe modulazioni del sentimento del tutto
degne dei grandi del passato. Semplicità, sentimento, fede, dunque,
in questi lavori della maturità, in cui la tradizione è riespressa
con un’impronta spiccatamente personale.
Come spesso accade per la musica liturgica, non esistono programma
di sala o manifesti che documentino l’avvenuta esecuzione di tali
lavori, anche se è assai probabile che entrambe le messe siano state
eseguite almeno una volta in tempi immediatamente successivi alla
loro composizione. Sui manoscritti, la messa “Jesus Redemptor”
risulta datata 7 luglio 1941 (Rimini) e dedicata “All’Eccellenza
Mons. Epimenio Giannico, Vescovo di Trivento”; mentre la messa “Assumpta
est Maria” reca la dicitura “A don Luigi Brighi, in occasione
della sua prima Messa, con i migliori auguri. Antonio Di Jorio.
Nella campagna bertinorese, 21 luglio 1944”. L’Ave Maria,
dolcissima, fu composta il 25 settembre dello stesso anno, a
Ripatransone.
Le moderne tendenze nella musica da chiesa, che a volte sembrano
perdere di vista lo scopo del canto stesso quale invito alla
preghiera e al raccoglimento, inducono a dubitare del gusto nella
scelta del repertorio di molti cori impegnati nella pratica
liturgica. Questo disco non vuole essere, allora, un’operazione
archeologica, ma più umilmente un’occasione di conoscenza e un
momento di riflessione sull’attualità e l’efficacia di un linguaggio
espressivo, che con le sue tinte di levità riesce a commuovere
ancora, oggi come ieri, infondendo nell’anima l’universale senso di
spiritualità che la parola di Cristo emana.
Concezio Leonzi
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